PESCARA – Il Tribunale di Prato riconosce le ragioni della cliente di una banca ed azzera il debito di ben 800 mil
Il Giudice del Tribunale di Prato, Michele Sirgiovanni, con la sentenza 2819/2017 del 12 giugno scorso, ha ricono seguito di una consulenza tecnica d’ufficio, che ha confermato le ragioni della cliente, ha disposto la riduzione del
La vicenda risale al 2016, quando l’amministratrice della società si è rivolta a Vincenzo Mazza, esperto in mate su un’operazione di Leasing immobiliare al fine di valutare se la banca avesse applicato interessi e spese illegittim
Dopo un’opportuna analisi del contratto di finanziamento e delle condizioni applicate, Mazza, con l’assistenza de società sulla strada da intraprendere per tutelare i propri diritti.
La società, inizialmente, ha provato a raggiungere un accordo transattivo con la banca la quale, però, non ha volu pervenuti, in questi giorni, all’epilogo.
Il Tribunale di Prato ha ritenuto rilevanti le contestazioni avanzate dal team difensivo della società, in particolare interesse applicato in contratto e quelle relative alla capitalizzazione composta occulta. (anatocismo)
In conseguenza, il Giudice, nel dichiarare la “nullità parziale del contratto di finanziamento relativamente alle cla debito che aveva la società, condannando la banca anche al pagamento di tutte le spese legali. “Questa ennesima, importante e storica pronuncia, dimostra che, ancora oggi, Davide può battere Golia”, ha dich norme che possono fare da argine ai potenziali abusi delle banche esistono e devono essere fatte valere nelle aule
Fonte AbruzzoWeb
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